Allarme antintrusione fai-da-te, ma professionale! Approfondiamo il Comelit Secur Hub con MG95Tux

Allarme antintrusione fai-da-te, ma professionale! Approfondiamo il Comelit Secur Hub con MG95Tux

I ladri, categoria detestata da molte persone, me incluso, sono coloro che entrano nelle case altrui e rubano ciò che trovano, lasciando una scia di devastazione al loro passaggio (si pensi alla porta o alla finestra spaccata, per non parlare dei mobili rotti nella ricerca di preziosi). Fortunatamente, non sono ancora stato vittima di questa categoria, tuttavia mi si è posta la domanda: “Come posso rendere la mia casa più sicura e meno appetibile per un ladro?”. Scartabellando i bonus esistenti in Italia (2024-2025), mi sono reso conto che esiste il bonus sicurezza, che permette di detrarre parte del costo di installazione di sistemi antifurto, nonché di altri sistemi di sicurezza come telecamere, casseforti, serrature, cilindri di sicurezza, e così via.

Da lì mi si è accesa la lampadina: POSSO INSTALLARE UN SISTEMA ANTINTRUSIONE IN CASA! E, considerando che la casa in cui vivo è priva di tracce predisposte per tali impianti, la scelta è ricaduta su sistemi wireless e senza telecamere, poiché preferisco che il contenuto della mia abitazione non sia visibile a priori.

Ed è qui che arriva il tasto dolente: siamo letteralmente sommersi da sistemi antifurto fai-da-te che sono poco seri e facilmente aggirabili. Sostanzialmente, la maggior parte degli articoli che si trovano nei negozi di bricolage sono di scarsa qualità, anche se confezionati da brand famosi, in quanto non includono un sistema antijammer e la sensoristica è di dubbia qualità. Rivolgersi a un professionista aumenta la probabilità di avere un sistema di antifurto installato correttamente, ma ci troviamo comunque circondati da proposte non proprio economiche (giustamente, quando un professionista lavora, è giusto pagarlo), anche se mi sono state fatte proposte di sistemi non eccellenti, con politiche dubitative sulla gestione dei dati (in particolare parlo delle centrali di allarme cinesi, la cui gestione dei dati non è chiara), e altre proposte con centrali che smettono di funzionare completamente in caso di assenza di internet. Inoltre, alcune di queste centrali sono state sanzionate dall’antitrust per pratiche scorrette, in quanto non si sta acquistando un sistema antintrusione serio, ma un sistema in abbonamento e, quando si smette di pagare, le funzionalità crollano in maniera discutibile.

Ad un certo punto della mia ricerca, ho notato il sistema Comelit Securhub, che soddisfaceva tutte le mie richieste: è un sistema antintrusione certificato EN50131 grado 2, dotato di antijammer, con un numero sufficiente di zone (32, che mi bastano e avanzano, per fortuna), facilmente installabile, con ridondanza di collegamento (sia tramite rete locale, sia tramite SIM), e senza abbonamenti per l’utilizzo della centrale o dell’APP. Un plus è che il software di programmazione è disponibile al pubblico previa registrazione sul loro sito! Ha anche altre funzioni, come il collegamento diretto a sistemi di telecamere o ingressi filari, ma non le tratteremo in questa guida.

La sensoristica

Abbiamo parlato della centrale, ma com’è la sensoristica? La sensoristica è di buona qualità e, come la centrale, non costa molto (n.d.r.: costa più di un allarme da bricolage, ma sono soldi ben spesi, e fortunatamente con internet possiamo ridurre molto il costo). I sensori wireless che toccheremo in questa guida sono:

  • Centrale Securhub HUB32LCD
  • Modulo SIM HUB4G
  • Sensori PIR da interno RF12PIR
  • Sensori perimetrali interni RF1MCB e RF1MCW (cambia solo il colore)
  • Sensori “a tenda” esterni, utili per balconcini e spazi aperti recintati RFDT12CEB
  • Sirena da interno RFSIR102
  • Sirena da esterno RFSIR702
  • Telecomando bidirezionale RF4KEY

La cosa positiva è che sul sito della Comelit è presente la scheda tecnica e le caratteristiche di ogni sensore, quindi è possibile leggere e progettare con cura l’impianto. L’unica pecca è che la tastiera è integrata con la centrale e non esistono tastiere remote installabili in posizioni più comode, come l’ingresso, ma ogni sistema ha i suoi piccoli difetti!

La progettazione dell’impianto

Ora possiamo passare alla progettazione dell’impianto! Ecco alcune cose da tenere a mente:

  • L’impianto deve essere fatto “tutto in un colpo”, perché oggi manca il denaro, domani il tempo, e così via. Il rischio di trovare incompatibilità tra i vari pezzi, soprattutto nei sistemi wireless, aumenta considerevolmente.
  • La centrale deve essere posizionata in un luogo centrale dell’abitazione, per poter raggiungere equamente tutti i sensori e per essere protetta dai ladri. Non sarebbe il massimo se un ladro, non appena scardinata la porta, riuscisse a spegnerla con una martellata in meno di 5 secondi! Inoltre, deve essere montata in un posto dotato di buona connettività Wi-Fi e/o cavo Ethernet, e dove la SIM del vostro operatore prenda bene.
  • I sensori devono essere complementari tra loro e disposti “a cipolla”: in caso di balconcino, va installato un sensore a tenda sul balconcino, uno perimetrale sulla porta/finestra, e un PIR che punta verso la porta. Più strati di protezione ci sono, più è difficile che un guasto vi lasci sguarniti o che un ladro riesca a bypassare tutti gli strati contemporaneamente!
  • Le sirene: è vero che c’è una sirena all’interno della centrale, ma consiglio di aggiungerne almeno una esterna. La sirena esterna serve sia come deterrente (avvisa il ladro che la casa è protetta), sia come “sacrificio” (i ladri, per silenziare le sirene senza farne rilevare la manomissione, spesso le riempiono di schiuma). Consiglio di montare una sirena esterna in un posto ben visibile e una sirena aggiuntiva (da interno o esterno) in un luogo ben nascosto e protetto da sensoristica per sorprendere i ladri che, sentendo il suono non previsto, saranno tentati di scappare velocemente!

L’installazione dell’hardware

Una volta progettato e ordinato l’impianto, possiamo finalmente procedere al montaggio, rispettando le distanze e le angolazioni indicate nelle schede tecniche. Molti sensori sono progettati con rotture programmate, in modo che se un ladro prova a danneggiare il componente, esso invii un segnale di manomissione, facendo scattare l’allarme. In particolare, i sensori PIR hanno una zona debole preposta al taglio, e una zona resistente: consiglio di installare la parte debole nelle zone pubbliche e quella forte nelle zone private. Per l’installazione, avrete bisogno di un trapano tassellatore (anche un modello economico va bene, io ho usato un trapano a percussione Parkside da meno di 20 euro) se avete muri duri, oppure un semplice avvitatore se le pareti sono in cartongesso. Infine, noteremo che su ogni sensore è montata una linguetta per tenere staccata la batteria, oppure la batteria è dotata di un connettore specifico ed è sganciato, non agganciamo la batteria fino a quando faremo la prima configurazione.

Nota sulla centrale: la centrale può essere montata su un supporto da tavolo, collegata ad una presa elettrica con una semplice spina. Tuttavia, sconsiglio tale installazione, in quanto rende la centrale più vulnerabile. È meglio fare una traccia nel muro e collegare la centrale a una scatola elettrica montata appositamente. Queste operazioni devono essere svolte da professionisti qualificati in campo murario ed elettrico. Inoltre, inserite la SIM nella centrale, ma rimuovete il PIN prima di inserirla, utilizzando un comune cellulare.

La prima accensione

Ora non ci resta che accendere la centrale! Colleghiamo la batteria tampone, e l’eventuale cavo Ethernet, spingiamo la centrale nella sua base e avvitiamo la vite che si trova sotto, nell’attesa che la centrale si avvii. Ci metterà circa 1-3 minuti.

Al suo avvio, ci proporrà un wizard, che seguiremo pedissequamente e ci permetterà di configurare il 90% delle cose in un batter d’occhio.

Innanzitutto ci chiederà la lingua, scegliamo quella di nostro gradimento.

Subito dopo ci chiederà se vogliamo avviare il wizard, e confermiamo.

Ci chiederà di inserire il codice utente di default – presente nel manuale – e subito dopo quello installatore, sempre presente nel manuale.

Ci chiederà se vogliamo configurare la sim, confermiamo e inseriamo il numero e i parametri APN forniti dal nostro gestore di fiducia.

Ci chiederà se connettere il Wi-Fi, per chi ha il Wi-Fi confermi e inserisca la propria rete con la password, chi ha scelto di usare il cavo Ethernet passi oltre con il tasto destro.

Ci chiederà adesso se configurare la LAN Ethernet, invio per chi ha il cavo ETH, chi non lo ha, passi oltre con il tasto destro.

Ora ci chiederà di impostare la data, confermiamo, dovremmo trovare la data giusta (sincronia NTP), se non fosse cosi, correggiamo e rivediamo i parametri di rete, tornando indietro con il tasto sinistro.

Ora ci verrà proposta la configurazione dei ritardi in ingresso e uscita, utile soprattutto per chi pensa di usare molto la centrale per attivare e disattivare l’allarme.

Adesso entriamo nella fase più importante, consiglio di armarsi di foglio di carta o di calcolo, e procedere con la configurazione delle zone. Entriamo nel menù di configurazione delle zone, e il sistema ci proporrà di configurare i sensori uno ad uno. Per farlo, lanciamo la registrazione del sensore, colleghiamo la batteria/tiriamo via la linguetta, ed il pairing si fa da sé. Assicuriamoci che il sensore lampeggi verde a collegamento stabilito, cosi da essere sicuri che la ricezione sia buona, e segniamo sul foglio di carta cosa abbiamo registrato con che numero, ci tornerà utilissimo dopo. Configuriamo la tipologia, se ingresso, parziale, etc, e associamo l’area. L’area può essere considerata come una zona della propria abitazione e se ne possono registrare fino a 4, ad esempio può essere un’idea avere la parte nord della casa in un’area, la sud in un’altra, il terrazzo nella terza e il garage nella quarta. Assegnata l’area, procediamo a registrare tutti i sensori, uno alla volta. Consiglio di non rinominare i sensori in quanto sarà molto più semplice farlo da computer.

Una volta registrati i sensori, proseguiamo e passiamo alla registrazione delle sirene. Anche qui, lanciamo la registrazione di una sirena alla volta, collegando le batterie, e segniamoci sul foglio di carta quale sirena corrisponde a che numero.

Infine, passiamo alla configurazione dei telecomandi: anche questi si registrano uno alla volta, e per registrarli basterà premere un bottone sul radiocomando, che lampeggerà verde ad associazione effettuata. Anche qui, segniamoci quale telecomando ha il determinato numero di registrazione.

Infine, skippiamo il resto del wizard, che configureremo dal computer, ma facciamo l’aggiornamento software perché importante e ci servirà successivamente.

Configurazione tramite applicativo HUB Manager e rifinitura finale

Registriamoci sul sito della Comelit (se non lo abbiamo già fatto in precedenza), quindi scarichiamo e installiamo il programma Hub Manager. Approfittiamo dell’occasione per registrare tutte le persone a cui vogliamo concedere l’accesso tramite l’app per l’inserimento della centrale; ci tornerà comodo successivamente.

Una volta aperto il programma, creiamo un nuovo progetto, selezioniamo la versione firmware più recente, scegliamo la configurazione base e confermiamo. Colleghiamo il PC alla centralina utilizzando un cavo microUSB, selezioniamo la porta COM corretta nelle impostazioni, quindi selezioniamo la freccia verso il basso nella barra del menu in alto. Scegliamo tutti i campi e facciamo scaricare al programma la programmazione attuale della centrale. Questo processo richiederà circa 30-60 secondi, a seconda della quantità di sensori installati.

Una volta entrati, vedremo tutti i capitoli sulla sinistra e le relative configurazioni sulla destra.

Iniziamo con la sezione “Aree”, dove attiviamo il numero di aree necessarie e assegniamo un nome facilmente comprensibile. Successivamente, passiamo alla sezione “Zone”, dove possiamo rinominare le zone per avere nomi più chiari e assegnarle alle rispettive aree. Inoltre, possiamo decidere se una zona debba far parte di un allarme parziale, una funzione molto utile per lasciare il sistema attivo durante la notte o quando ci sono minori in casa.

Passiamo alla sezione “Livello di accesso e codici”, dove possiamo creare un utente per ogni persona, assegnare un nome, definire i permessi e generare un codice di sblocco univoco. In questa sezione, possiamo anche associare i telecomandi alle persone giuste e definire il comportamento dei tasti presenti. Ricordiamoci di modificare anche il codice installatore e di conservarlo in un luogo sicuro, come una cassaforte, un archivio criptato o una cassetta di sicurezza in banca.

Nella sezione “Agenda”, possiamo inserire i contatti che devono essere avvisati in caso di allarme. Inoltre, possiamo abilitare la funzionalità dell’app.

La persona deve essere già registrata sul sito Comelit, aver scaricato l’app “Comelit” dal Play Store o dall’App Store e aver effettuato il login. Una volta fatto ciò, dal computer, clicchiamo su “Genera codice app” nella riga corretta, e comparirà un codice sullo schermo.

La persona dovrà inserire questo codice e il proprio codice di sblocco personale per associare correttamente l’account. Inoltre, possiamo selezionare il tipo di comunicazioni che la persona deve ricevere.

Come si presenta l’home page dell’APP configurata

Non ci resta che premere il tasto con la freccia verso l’alto e inviare tutti i parametri configurati alla centrale. Una volta ricevuto il messaggio di conferma, la centrale avrà ricevuto tutti i nuovi parametri e saranno attivi. Anche le applicazioni riceveranno automaticamente i nuovi parametri. In autonomia, si possono configurare tutti i parametri per adattare l’allarme alle proprie necessità.

Con questo si conclude la guida. Vi ringrazio per l’interesse e vi auguro buona fortuna con l’installazione!

Tips & Tricks e suggerimenti finali

  • Consiglio vivamente di rinforzare le serrature e i cilindri di casa. Se avete una chiave a seghetto, a doppia mappa o un cilindro europeo di prima generazione o di bassa qualità (ad esempio, con solo una o due righe di pin semplici), vi consiglio di sostituire il cilindro con uno di alta sicurezza (esempi: Securemme K75, Mottura C55 Champions, EVVA MCS) e di montare una serratura a ingranaggi con trappola, se non già presente, unita a un defender antitrapano e antitubo. La sicurezza dipende dall’anello più debole della catena, quindi un allarme montato su una porta facilmente scassinabile non sarà sufficiente a rendere la vostra casa meno appetibile per i ladri.
  • Un altro sistema di sicurezza spesso trascurato è il vicinato. Siate amici dei vostri vicini, chiedete loro di controllare la casa quando siete via o quando l’allarme scatta, e chiedete loro di ritirare la posta quando siete in vacanza. Una cassetta delle lettere piena urla che siete assenti e che la casa è facile da svaligiare. A riguardo, valutate l’installazione di un citofono smart che permetta la visione, la risposta remota e la registrazione della citofonata da remoto. I ladri spesso suonano per verificare se c’è qualcuno in casa prima di forzare le porte. Curiosità: esiste un citofono Comelit che funziona con lo stesso applicativo. Se avete già un citofono di quel marchio, valutate l’upgrade. In ogni caso, evitate di affidarvi a sistemi di dubbia provenienza, poiché spesso sono di scarsa qualità e hanno una durata limitata. Affidatevi ai produttori principali (ad esempio, Comelit, Bticino, Vimar, Urmet, ecc.).
  • Non postate sui social le vostre vacanze mentre siete ancora in giro. In questo modo, state comunicando a chiunque vi legge che la vostra casa è vuota.
  • È possibile collegare l’antifurto alla più vicina centrale pronto intervento delle forze dell’ordine (generalmente Carabinieri o Polizia), per fare ciò vi basta recarvi presso il più vicino comando, e compilare il modulo, successivamente procedete ad inserire il numero della centrale nella sezione contatti. Come da modulo delle FF.OO. dovete assicurarvi di avere il minor numero possibile di falsi allarmi, ergo vi consiglio di farlo solo dopo che avete completato il rodaggio e vi siete abituati all’inserimento e disinserimento del sistema. Il servizio è gratuito.
  • Il servizio tecnico Comelit risponde celermente, ergo non abbiate paura di contattarlo! Vi basta andare sul loro sito, trovare il modulo di assistenza, e inviare la richiesta. Mi hanno risposto più volte con professionalità e in tempi molto brevi.

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